Attività didattica: Seminario – Psiche, sogno e mondo digitale
Tipologia: cod. MIUR E/E.1: Seminario caratterizzante di indirizzo a carattere teorico/pratico C.2
Ore: 18 / anno
Anno: I-II-III-IV
Docenti: Stephen Aizenstat [stephen.aizenstat@ipap-jung.eu], Alia Aizenstat [alia.aizenstat@ipap-jung.eu]
Responsabile di Area: Stephen Aizenstat [stephen.aizenstat@ipap-jung.eu]
Programma dell’insegnamento
Il seminario annuale internazionale, dedicato al tema “Psiche, sogno e mondo digitale”, è realizzato in collaborazione con il Pacifica Graduate Institute e Dream Tending™, erogato in modalità residenziale e in lingua inglese (con traduzione simultanea in italiano). Intende esplorare come le identità digitali possano essere integrate nel processo psicoterapeutico, le potenzialità del setting online e, infine, la teoria e la metodologia di lavoro clinico sul sogno denominata Dream Tending™. Tra le molteplici ricadute operative dell’attuale emergenza sanitaria sulla pratica della psicoterapia, almeno una è già sotto gli occhi di tutti: dalla didattica online allo smartworking alla telepsicologia, il nostro rapporto con le nuove tecnologie ha subito una accelerazione impressionante e obbligata. Nel giro di pochi mesi, abbiamo assistito a uno dei più grandi mutamenti nell’ambito dell’erogazione dei servizi di salute mentale, forse il più significativo e rapido che si sia mai verificato. Nel lavoro psicologico, il repentino spostamento online di gran parte dell’attività clinica ha così imposto un rapido aggiornamento di una intera comunità professionale, costringendo Psicologi e Psicoterapeuti a ripensare tempi e spazi, regole e setting, strumenti e tecniche. Indipendentemente dall’adeguamento metodologico richiesto alla nostra professione dall’attuale emergenza sanitaria, del resto, l’era digitale sta operando da tempo cambiamenti individuali, sociali, culturali e politici ampi e strutturali. Gli algoritmi regolano la nostra vita in modo sempre più sofisticato, mentre i computer hanno raggiunto un tale livello di coscienza (in termini di attenzione, autonomia, intenzionalità) al punto che, si potrebbe dire, l’intelligenza artificiale ha iniziato a pensare e “sognare” per noi. Reale e virtuale sono dimensioni sempre meno distinte e il digitale la dimora più frequentata. Con l’avvento delle tecnologie di quinta generazione (5G), uomo e intelligenza artificiale daranno vita una realtà aumentata e ibrida ancora difficilmente immaginabile. In un mondo sempre più regolato da paradigmi di performatività, velocità e aggiornamento, inoltre, la comunicazione digitale ci costringe inoltre in spazi incerti ed esposti, abitati da identità frammentarie. Assistiamo così alla comparsa o all’incremento di nuove problematiche cliniche – dalla internet addiction all’isolamento digitale –, indotte proprio da quegli stessi strumenti che promettono di ottimizzare le nostre vite. Vi è inoltre una domanda rapidamente crescente di terapie online che pongono inedite questioni tecniche e deontologiche.
Obiettivi dell’apprendimento
La domanda di fondo su cui si focalizza l’insegnamento è la seguente: la mia identità virtuale può guarire la tua identità virtuale? Si proverà a rispondere a questo interrogativo attraverso il Virtual Identities Integration Treatment (VIIT): una metodologia psicoterapeutica per lavorare con individui, famiglie e adolescenti. Anche attraverso esempi clinici, si apprenderà come stabilire confini digitali, sviluppare la responsabilità digitale e lavorare con le identità digitali, considerate come opportunità per l’immaginazione. Si esaminerà quindi l’applicazione del VIIT anche alla psicoterapia di gruppo con adolescenti. Saranno inoltre approfondite le modalità per sostenere individui, coppie, famiglie e i più giovani a gestire il proprio rapporto con l’ansia, l’incertezza, la paura di essere esclusi (Fear of Missing Out – FOMO) e la paura di uscire (Fear of Going Out – FOGO). Verranno infine considerate problematiche tecniche della psicoterapia online quali la riservatezza, l’accesso, le valutazioni psico-sociali, la costruzione del rapporto, la trasparenza, la protezione dei dati, le interruzioni, le opzioni di trattamento e le restituzioni. Nella seconda parte del seminario, attraverso la metodologia del Dream Tending™, verrà invece data attenzione al lavoro psicoterapeutico con gli incubi e le cosiddette “immagini intollerabili”. Soprattutto in tempi di incertezza e crisi, infatti, possono accentuarsi sogni angosciosi, che traggono origine sia da condizioni collettive sia da esperienze individuali. Verrà esplorato il potenziale terapeutico di tali immagini e, attraverso un processo in cinque fasi, il loro potenziale rigenerativo.
Bibliografia di riferimento
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Aizenstat, S. (2009). Vegliare il sogno. Teoria e pratica del Dream Tending, edizione italiana a cura di R. Bernardini e G.P. Quaglino. Bergamo: Moretti & Vitali Editori, 2013