Corso: Fondamenti del pensiero junghiano III: età evolutiva e sogni dei bambini
Tipologia: cod. MIUR C.1: Insegnamento caratterizzante (attività didattiche di tipo clinico di indirizzo) lezioni solo teoriche: Approfondimento specifico dell’indirizzo metodologico e teorico-culturale seguito dall’istituto
Ore: 16
Anno: III
Docente: Wilma Bosio Blotto [wilma.bosioblotto@ipap-jung.eu]
Programma dell’insegnamento

Il corso si propone di introdurre alla Psicologia Analitica dell’età evolutiva partendo dagli scritti di C.G. Jung sull’argomento: pochi, come è noto, ma ricchi di importanti osservazioni e felici intuizioni. Jung aveva rilevato nel comportamento della figlia, descritto in Conflitti dell’anima infantile (1909), in occasione della nascita del fratellino, poco dopo alla pubblicazione de Il caso del piccolo Hans, “la specifica tendenza della fantasia infantile a superare il proprio realismo e a sostituire con una interpretazione simbolica il razionalismo tipicamente scientifico”. L’affermazione attesta la rilevanza attribuita all’inconscio e all’attività immaginale che grande parte avrebbe avuto nell’evoluzione della ricerca e del pensiero junghiano. Il riconoscimento del valore fondante dell’affettività, l’influenza della psiche dei genitori sul futuro dei bambini, l’importanza dell’educazione dell’educatore, l’universalità e la variegatura del mito dell’eroe non sono che alcuni tra gli spunti che hanno fecondato, anche se con esiti più tardivi rispetto agli apporti della psicoanalisi, la ricerca clinica in campo junghiano dell’età evolutiva. Verranno così presentati gli approfondimenti teorici di Erich Neumann e il metodo di Dora Kalff che, attraverso il suo gioco della sabbia (Sandplay), sul finire degli anni ’50 andava scoprendo una corrispondenza di molte rappresentazioni costruite durante il gioco con le tappe nel processo di sviluppo filogenetico dell’Io studiate da Neumann, riconoscendo allo spazio libero e protetto del setting terapeutico la potenzialità di riavviare il processo creativo, con la frequente conseguenza di rigenerare le funzioni psichiche e relazionali inceppate. Saranno quindi prese in considerazione le riflessioni teorico cliniche di Michael Fordham, importanti sia per la puntuale interrogazione sul transfert e controtransfert sia per gli apporti riguardo ai presupposti relazionali necessari al ripristino della funzione simbolica. In ultimo, una giornata verrà dedicata al tema dei sogni dei bambini, tentando un parallelo tra la interpretazione freudiana e junghiana presente nei testi dei due maestri (Hans e Anna), tenendo conto dell’appassionato e ricchissimo lavoro di amplificazione e ricerca sui sogni infantili conservati nella memoria degli adulti in analisi (1936-1941) e, anche, l’uso che ne fa Donald Winnicott.

Obiettivi dell’apprendimento

In termini di obiettivi formativi, il corso sarà strutturato con la finalità di presentare gli autori e le correnti teoriche di base della psicoanalisi infantile in una prospettiva storica, ponendo particolare attenzione alle peculiarità teorico-cliniche derivate da Jung – F.E. Wickes, E. Neumann, D. Kalff e M. Fordham – e agli orientamenti post-junghiani rappresentati sul territorio italiano. In un costante dialogo con la clinica, attraverso materiale casistico attinto sia dalla letteratura che dall’esperienza, gli allievi saranno stimolati ad apprendere i concetti e le questioni nodali in un costante confronto tra il modello della Psicologia Analitica, nelle sue declinazioni archetipiche e relazionali, e le concettualizzazioni della psicoanalisi infantile nelle sue formulazioni più significative (Freud, Klein, Winnicott, Meltzer). Da un punto di vista metodologico, la didattica del corso prevede interventi diversi, spaziando dalla lezione frontale alla discussione di vignette cliniche presentate dal docente e dagli allievi, dal lavoro di gruppo alla visione condivisa di filmati attinenti gli argomenti. Cifra unitaria del corso sarà l’apprendimento interattivo nel gruppo, lungo tutto il percorso formativo. Attraverso le esercitazioni proposte, si accompagneranno i partecipanti a sperimentare la complessità dei processi emotivi, transferali e controtransferali attivi nell’esperienza terapeutica, coltivando in tal modo la capacità di ascolto e la dimensione empatica.