Gian Piero Quaglino | La vita: avvertenze per l’uso. La lezione di C.G. Jung | Polo Formativo Universitario “Officina H Olivetti”, Ivrea (TO) | Domenica 30 giugno, ore 09:30-18:00
Una giornata di studio dedicata ai contenuti e ai metodi propri di una prospettiva junghiana alla formazione degli adulti.
Il seminario si propone di avviare lo specifico progetto di approfondimento dei contenuti e dei metodi che sono propri di una prospettiva junghiana alla formazione degli adulti. A partire da questo secondo obiettivo, il modulo si configura come una introduzione ai differenti aspetti di ciò che si definisce “Terza Formazione” o “Scuola della Vita” come pratica formativa centrata sulla “coltivazione di sé”. Il seminario prevede lezioni ed esercitazioni dedicate ai seguenti argomenti: (a) le basi teoriche di riferimento per una formazione degli adulti orientata allo sviluppo personale; (b) le questioni dell’apprendere in età adulta e dell’apprendimento nel corso della vita (e “dal” corso della vita); (c) il metodo della “coltivazione di sé”, con riferimento alle quattro pratiche della riflessione, dell’interpretazione, dell’immaginazione e della narrazione.

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Gian Piero Quaglino | Una introduzione all’I Ching | Polo Formativo Universitario “Officina H Olivetti”, Ivrea (TO) | Domenica 10 novembre, ore 09:30-17:30
Una giornata di studio dedicata all’I Ching, uno dei più antichi ed enigmatici testi oracolari. Un’introduzione alla pratica di consultazione e di interpretazione dei suoi responsi.
Le origini dei testi che costituiscono l’I Ching sono legate a pratiche divinatorie sciamaniche di remota antichità. È solo intorno al 1000 a.C. che interviene la scrittura a organizzare i testi oracolari in un sistema ordinato di linee: gli esagrammi. Da quel momento, l’I Ching diviene quell’opera di sapienza e saggezza che noi oggi conosciamo come Il libro della versatilità. È anzitutto di questo che l’I Ching parla: del movimento e del mutamento, del divenire e del cambiare. E tutto questo è riassunto nelle sessantaquattro figure che, con possibili infinite variazioni, costituiscono altrettanti “suggerimenti” offerti a chi si disponga a interrogare l’oracolo. L’importanza e la preziosità del testo dell’I Ching è, per noi occidentali, scoperta recente. Non più di un secolo fa, la prima traduzione in tedesco del 1923 affascinò Carl Gustav Jung, che scrisse nel 1949 la prefazione alla prima edizione inglese. Come possiamo avvicinarci al testo? In che modo possiamo consultare l’oracolo? Interrogare l’I Ching è sicuramente un esercizio di interpretazione unico nel suo genere, capace di orientare il nostro sguardo alle immagini interiori che ci abitano e di arricchire la visione dei paesaggi che queste immagini compongono e ricompongono delle nostre più profonde trasformazioni.

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