Le attività dell’Associazione per lo studio della Psicologia Analitica e della Psicoterapia a orientamento junghiano (APAP) si tengono presso il Polo Formativo Universitario “Officina H Olivetti” di Ivrea (TO), dove hanno sede l’Istituto di Psicologia Analitica e Psicoterapia (IPAP), Scuola di Specializzazione in Psicoterapia, (Ric. D.M. 25-05-2016, N. 1063; D.M. 05-08-2021, N. 2005), la Scuola di Formazione Permanente Vivenzia, in collaborazione con l’Azienda Sanitaria Locale TO4 di Ciriè, Chivasso e Ivrea dal 2018, e gli uffici del Centro Clinico-Psicologico di Cure Primarie IPAP-ASL TO4, in convenzione con la Struttura Semplice di Psicologia della Salute degli Adulti dell’ASL TO4 dal 2018, i cui servizi sono erogati presso il Poliambulatorio “Comunità” di Ivrea.

Il Campus universitario, inserito in una splendida cornice paesaggistica e ambientale, è ubicato nel distretto di architettura industriale olivettiana che, dal 2001, è sede del Museo a cielo aperto dell’Architettura Moderna (MAAM) di Ivrea. Dal 2018, “Ivrea, Città Industriale del XX secolo” è stata iscritta nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Il Museo a cielo aperto, lungo un percorso di circa due chilometri che interessa via Jervis e le aree contigue su cui sorgono gli edifici più rappresentativi della cultura olivettiana, testimonia l’impegno della Olivetti in molteplici ambiti: dall’architettura all’urbanistica, dal disegno industriale alla grafica pubblicitaria, dall’editoria al welfare. Il complesso di edifici di straordinaria qualità che compone la città industriale di Ivrea costituisce tra le prime e più alte espressioni di una visione moderna dei rapporti produttivi, in cui le funzioni sono individuate attraverso il filtro sia delle riflessioni sul cittadino/utente proposte dal “Movimento Comunità” sia delle nuove relazioni industriali che la Olivetti elabora. Nel periodo che va dal 1930 al 1960, infatti, Ivrea divenne il fulcro delle più avanzate riflessioni in campo industriale e socio-economico, architettonico e urbanistico; il pensiero olivettiano si manifestò in un insieme eccezionale di edifici per l’industria e per i servizi sociali di straordinaria qualità, secondo un modello di sviluppo alternativo a quello tradizionale.

Bernhard-lowLAssociazione opera pertanto in continuità con una tradizione psicologica, locale e cosmopolita, riconducibile a Ernst Bernhard (1896-1965), pediatra e psicoanalista tedesco. Studioso dell’analisi freudiana e junghiana, trasferitosi a Roma nel 1936, fu pioniere della Psicologia Analitica in Italia e fondatore della Associazione Italiana di Psicologia Analitica (1961). Negli anni successivi alla guerra, fu in analisi con Bernhard, a Roma, anche l’imprenditore e industriale Adriano Olivetti (1901-1960).

IPAP-Adriano Olivetti con Angela Zucconi e Bobi Bazlen-bnNella biblioteca personale di Olivetti figuravano diverse opere di Jung, oltre all’edizione italiana dell’I Ching, l’antico testo oracolare cinese per cui Jung scrisse la nota prefazione. Olivetti fu – insieme a Einaudi – anche tra i primi titolari dei diritti delle opere di Jung in Italia. Per le Nuove Edizioni Ivrea (NEI), la casa editrice progettata da Olivetti nel 1941 insieme a Umberto Campagnolo (1904-1976), Roberto (Bobi) Bazlen (1902-1965) e Luciano Foà (1915-2005), lo psicologo e psicoanalista freudiano Cesare Musatti (1897-1989) fece tradurre, di Jung, Tipi psicologici (1942, poi ceduto ad Astrolabio-Ubaldini). Per le Edizioni di Comunità, avviate da Olivetti a Milano nel 1946, fu pubblicato un altro titolo junghiano, Psicologia e religione (1948).

Fu Musatti a proporre a Olivetti la pubblicazione, per le Nuove Edizioni Ivrea, di una serie di opere psicologiche, tra cui tre lavori di Jung: Tipi psicologici (1921), Realtà dell’anima (1934) e Psicologia e religione (1938/1940). Nel 1943, con il sostegno di Olivetti, Musatti trovò rifugio a Ivrea dall’occupazione tedesca. Qui fondò un Centro di Psicologia, di cui fu responsabile fino al 1945, contribuendo allo sviluppo di uno dei primi e più importanti gruppi di ricerca di psicologia del lavoro in Italia. Musatti lavorò in Olivetti anche come consulente psicologo per progetti di sviluppo organizzativo, nell’ambito di programmi di rinnovamento aziendale mirati a conciliare necessità produttive e qualità della vita. La Biblioteca di Psicologia del lavoro è conservata presso l’Archivio Storico Olivetti.

IPAP-BolleaAncora prima della creazione delle NEI, era stato Giovanni Bollea (1913-2011), psichiatra originario di Cigliano (Vercelli) e padre della moderna Neuropsichiatria Infantile (NPI), a suggerire, nel 1940, a Giulio Einaudi (1912-1999) di pubblicare una prima raccolta di saggi “del grande psicologo svizzero C.G. Jung”; il progetto attirò l’interesse della casa editrice solo nel giugno 1941, nel momento in cui soprattutto Cesare Pavese (1908-1950) – che dal 1934 alla sua morte fu uno dei maggiori responsabili delle scelte editoriali dell’Einaudi – ne sollecitò l’invio. Il problema dell’inconscio nella psicologia moderna, nella traduzione di Arrigo Vita e Giovanni Bollea, uscì per la collana einaudiana «La cultura» (51) nel 1942 e fu il primo libro di Jung tradotto in italiano.

jung-e-la-cultura-italianaTra il 1947 e il 1956, la pediatra e psicoanalista Luciana Nissim Momigliano (1919-1998) fu responsabile dell’asilo-nido aziendale, direttore del Consultorio dell’Opera Nazionale Protezione della Maternità e dell’Infanzia per la provincia di Torino e dirigente dei Servizi Sociali della Olivetti. Sposata dal 1946 con l’economista Franco Momigliano (1916-1988), responsabile della Direzione relazioni interne della Olivetti, Luciana Nissim succederà a Musatti alla presidenza del Centro Milanese di Psicoanalisi (1986).

Dal 1955 al 1961, ancora, sempre su incarico di Olivetti, Mariella Gambino Loriga (1920-2006) – prima in Italia a praticare la psicoterapia junghiana in età evolutiva e, successivamente, analista didatta della Associazione Italiana di Psicologia Analitica – diresse a Ivrea l’Asilo Olivetti e poi il nuovo asilo aziendale di Villa Casana, dove introdusse il metodo Montessori. In analisi prima con Bernhard e poi con la moglie, Dora Friedländer (1896-1998), fu tra le prime studiose a interrogarsi sul legame tra femminilità psicologica e Psicologia Analitica. Documentò il suo periodo eporediese e l’esperienza olivettiana in Ricordi da Ivrea (1982).

Su questi temi, il 15 ottobre 2016, presso il Polo Formativo Universitario “Officina H Olivetti” di Ivrea, l’Associazione ha organizzato una ricca giornata di studi, intitolata “Jung e Ivrea. L’anima di un territorio tra imprenditoria, cultura e psicoanalisi”. Il volume di atti che ne è risultato, di oltre 400 pagine, è un compendio di conoscenze e riflessioni che hanno ricostruito una rete di relazioni sul territorio eporediese, fino a quel momento relativamente poco conosciuta, tra Adriano Olivetti, Carl Gustav Jung e Ernst Bernhard: AA.VV., Jung e Ivrea (“L’Ombra”, Nuova serie, Vol. 9, N. 1, Anno 2018), a cura di Riccardo Bernardini, Moretti & Vitali Editori (“Il Tridente Campus”), Bergamo 2018, 424 pp.

IPAP-Jung-e-Ivrea-Poster

Immagini
  1. Veduta aerea degli stabilimenti Olivetti di Ivrea; si distinguono, alla sinistra degli stabilimenti ICO (Ingegner Camillo Olivetti), la mensa aziendale (edificio a pianta poligonale), progettata dall’architetto Ignazio Gardella, e il Centro Studi ed Esperienze Olivetti (edificio con pianta a quattro bracci), dell’architetto Eduardo Vittoria; in alto a sinistra, il Palazzo Uffici con pianta a tre bracci (© Associazione Archivio Storico Olivetti, Ivrea. Riproduzione riservata).
  2. Ernst Bernhard nel suo studio di Via Gregoriana, a Roma, negli anni ’50-’60.
  3. Da sinistra, Roberto (Bobi) Bazlen, Angela Zucconi e Adriano Olivetti negli anni ’50 (© Fondazione Adriano Olivetti, Roma-Ivrea. Riproduzione riservata).
  4. Copertina di Psicologia e religione (1938/1940) di Carl Gustav Jung, tradotto e pubblicato per la prima volta in italiano per le Edizioni di Comunità [Collana “Saggi di cultura contemporanea”, Vol. 121; Collana “Humana Civilitas”, Vol. 11, Milano 1948).
  5. Lo psichiatra Giovanni Bollea, originario di Cigliano (VC).
  6. Copertina di Jung e la cultura italiana di Aldo Carotenuto (Astrolabio, Roma 1977).
  7. Mariella Gambino Loriga negli anni dell’esperienza olivettiana (© Mariella Loriga e Sabina Loriga. Riproduzione riservata).
  8. Poster di presentazione del volume Jung e Ivrea, a cura di Riccardo Bernardini, numero speciale della rivista “L’Ombra”, Nuova serie, Vol. 9, N. 1, Anno 2018, Moretti & Vitali Editori (“Il Tridente Campus”), Bergamo 2018, 415 pp., che raccoglie gli atti del convegno “Jung e Ivrea. L’anima di un territorio tra imprenditoria, cultura e psicoanalisi” (Polo Formativo Universitario “Officina H Olivetti”, 15 ottobre 2016). Con contributi di Alessandra Agnolon, Paolo Aite, Lorenzo Ardissone, Pino Barra, Angelo Benessia, Riccardo Bernardini, Ernst Bernhard, Wilma Bosio Blotto, Roberta Bussa, Rita Bussi, Roberto Cazzola, Antonio Cinotto, Alessandro Croce, Beniamino de’ Liguori Carino, Alberto Favole, Andrea Franciosi, Mariella Gambino Loriga, Maurizio Gasseau, Alwine von Keller, Tamar Kron, Michele Graziadei, Marzia Loriga, Sabina Loriga, Vincenzo Loriga, Romano Màdera, Giancarlo Magno, Fabio Merlini, Robert M. Mercurio, Angela Michelis, Mauro Palomba, Antonio Perazzo, Alessandra Perugini, Paolo Quagliarella, Gian Piero Quaglino, Augusto Romano, Alessandro Sabolo, Alberto Saibene, Elvira Signaroldi, Diego Targhetta Dur, Emanuele Trevi, Ferruccio Vigna, Antonio Vitolo e Anna Zacchello. Con repertori d’archivio a cura dell’Associazione Archivio Storico Olivetti e degli eredi Loriga. “L’Ombra” è l’organo editoriale dell’Associazione per la Ricerca in Psicologia Analitica (ARPA), con cui l’IPAP ha un accordo di collaborazione per la formazione analitica degli Psicoterapeuti.
Bibliografia di approfondimento (a disposizione per la consultazione nella Biblioteca dell’IPAP)

IPAP-Storia-libri-2