Corso: La fiaba come strumento di prevenzione e intervento
Tipologia: Insegnamenti caratterizzanti con lezioni teorico-pratiche / Insegnamenti caratterizzanti teorico-clinici (Teoria / Car / Cli)
Ore: 8
Anno: I
Docente: Tiziana Piovesana (tiziana.piovesana@ipap-jung.eu)

Le fiabe inventate dai bambini derivano spesso da esperienze oniriche o sono ad esse collegate; infatti, è tipico di questa età considerare l’esperienza del sogno come vera o, comunque, discretamente vicina al reale. Nella preadolescenza tutto ciò avviene in modo meno immediato e molto più sfumato; eppure, le narrazioni individuali e di gruppo evocano ancora fantasie, emozioni e impulsi ad agire strettamente legate all’inconscio. Le fiabe mantengono, ma solo per poco, la capacità di fornire simboli, tramite i quali i contenuti inconsci possono venire incanalati nella coscienza, interpretati e integrati. La drammatizzazione della fiaba costituisce uno spazio in cui il preadolescente può parlare di sé senza esporsi, condividere con i suoi coetanei sentimenti e paure, sperimentare uno spazio simbolico, per lo più ignoto, che è strettamente collegato al mondo onirico. Dà accesso, inoltre, alla funzione simbolica, che è spesso poco sviluppata, e permette l’attivazione di capacità esplorative di sé e anche la scoperta di insospettate risorse interiori. Le immagini, diventate simboli grazie alla funzione immaginale, contengono infatti in loro un aspetto transpersonale ed elementi dell’inconscio individuale; personificate nella drammatizzazione, rappresentano un possibilità di conoscere le immagini del proprio mondo interiore e vanno quindi a rappresentare una importante risorsa: un patrimonio a cui attingere ogni qualvolta siamo messi alla prova dagli eventi, anche banali, dell’esistenza. Nell’ambito della prevenzione, pertanto, è utile dare ai ragazzi di lavorare la possibilità sui miti, mantenendo viva l’attenzione nei gruppi verso la conoscenza di sé anche attraverso l’analisi dei simboli delle civiltà che ci hanno preceduto e delle culture diverse dalla nostra. La consuetudine a operare con il mondo dei simboli offre così ai ragazzi la possibilità di trovare una risposta non solo razionale e univoca alle domande che sono loro poste dal fatto stesso di esistere e che vengono amplificate nella fase adolescenziale. La scuola, in questo senso, dispone di risorse che possono favorire la realizzazione di attività che permettano ai ragazzi la conoscenza, l’analisi e la rielaborazione dei “contenuti simbolici”.

Bibliografia
  • Montecchi, F. (a cura di) (1991). Modelli teorici e tecnici della psicoterapia infantile junghiana. Roma: Borla
  • Cicogna, P.C. (1991). “Il sogno in età evolutiva”. In M. Boselli e P.C. Cicogna (a cura di), Sogni: figli di un cervello ozioso. Torino: Bollati Boringhieri
  • Chevalier, J., Gheerbrant, A. (1986). Dizionario dei simboli. Milano: Rizzoli
  • Franz, M.-L. von (1980). Le fiabe interpretate. Torino: Bollati Boringhieri
  • Neumann, E. (1978). Storia delle origini della coscienza. Roma: Astrolabio-Ubaldini
  • Propp, V. (1972). Le radici storiche dei racconti di fate. Torino: Bollati Boringhieri
  • Palazzi, C., Zavattero, M. (1995). “Lo psicodramma in età evolutiva”. In Psicodramma Analitico, 4